L’annuncio del ritiro dei russi da Kherson è stato accolto con molta cautela a Kiev e teme in una trappola di Mosca.
Kherson è stata una delle città simbolo della conquista dei territori ucraini da parte delle truppe russe. La regione era stata inclusa nella Federazione russa poco più di un mese fa. Una città strategica e simbolica in direzione della Transnistria e di Odessa nel Sud sul Mar Nero. Qui c’è stato il referendum farsa che ha sancito il passaggio della regione dall’Ucraina alla Russia. Ora Mosca ha annunciato il ritiro, ma Kiev resta scettica.
Kiev ormai non crede più alle parole di Mosca e non crede che si tratti di una ritirata. Annuncia che procederà lentamente perché teme in una trappola da parte delle forze russe. ”Kherson non può essere rifornita completamente. La Russia ha fatto tutto il possibile per garantire l’evacuazione degli abitanti di Kherson”, ha detto il comandante dell’esercito russo.
L’avanzata ucraina sarà lenta
Il ministro della difesa ha replicato di essere d’accordo e ha ordinato il ritiro delle truppe attraverso il fiume Dnipro. La notizia è arrivata in diretta televisiva e ha stupito tutti. Per questo motivo Kiev non accoglie con esultanza la notizia perché crede che possa trattarsi di una trappola architettata da Mosca. “Fino a quando la bandiera ucraina non sventolerà su Kherson, non ha senso parlare di ritiro russo”, ha detto il consigliere di Zelensky.
Un altro motivo per non esultare per Kiev è che la ritirata dei russi da Kherson potrebbe essere una condizione posta dall’Occidente a Mosca per tornare al tavolo dei negoziati di pace, condizione su cui però non concorda Kiev. Intanto i militari ucraini spiegano che «L’avanzata, quando ci sarà, sarà lenta e circospetta». «Agiremo secondo i nostri piani, con ricognizioni e avanguardie». «Non vogliamo conquistare Kherson come i russi hanno conquistato Mariupol». «Non distruggeremo una nostra città».
